REGNO UNITO: le vendite retail aumentano a gennaio grazie all'arrivo del clima freddo
I volumi delle vendite retail sono aumentati del 5.2% nel mese di gennaio in quanto i retailer di fashion, calzature e casalinghi hanno raccolto i frutti del freddo invernale. Questo boom è stato provvidenziale per i retailer, dopo il mese fiacco di dicembre che aveva visto un misero più 1% per via del clima insolitamente caldo. Gli store non-food nel complesso hanno registrato un incremento del 4.6% nei volumi a gennaio, secondo i dati del Office for National Statistics. Nello specifico i department store sono cresciuti del 6.8% mentre le vendite online dell'11.5% rispetto allo scorso anno. La quantià di prodotti acquistati nei food store è aumentata del 4.2%, ma le vendite sono incrementate solo dell'1.4% in quanto la deflazione sui prezzi degli alimentari ha portato ad un ribasso del 2.4%.
I grocers non sono gli unici retailer ad aver riportato un calo nei prezzi, infatti i prezzi in media sono diminuiti dell'1.8% nei general merchandise stores e dell'1.9% nei department stores. Questo ha portato un aumento dei valori di vendita del 6.6% nei department stores e del 2.8% nei non-food stores. Il valore delle vendite online è incrementato del 10.4% a gennaio. Nel complesso, l'aumento del 5.2% nei volumi di vendita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segna il 33esimo mese consecutivo di crescita dei volumi. Keith Richardson, managing director del settore retail presso Lloyds Bank Commercial Banking, attribuisce l'aumento delle vendite dei retailer non-food, al “arrivo in ritardo dell'inverno. L'ondata di freddo ha portato gli shopper ad affollare i centri delle città in cerca di cappotti invernali, maglioni e scarpe, mentre i 'bargain-hunters' hanno cercato di massimizzare sulle vendite post Natale acquistando articoli gradi e importanti come arredamento e articoli per la casa. Con questo inizio anno le prospettive per il 2016 sembrano positive, in quanto gli shopper si ritrovano con più denaro da spendere grazie alla combinazione di calo dei prezzi degli alimentari e della benzina e aumento degli stipendi.”
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