EUROPA: APICCAPS presenta le calzature portoghesi come il futuro del settore
Nel 2024, il Portogallo ha esportato 68 milioni di paia di scarpe in 170 Paesi. Ciononostante, nonostante sia il secondo produttore di calzature in Europado, dopo l'Italia e prima della Spagna, la stragrande maggioranza della produzione annuale è concentrata in Asia. Questa è una preoccupazione per il settore, che il settore calzaturiero portoghese intende affrontare attraverso investimenti e innovazione. Alla conferenza “Welcome to the Industry of the Future”, organizzata da APICCAPS - Associazione Portoghese dei Produttori di Calzature, Componenti, Pelletteria e Prodotti Correlati - e dal Centro Portoghese per la Tecnologia Calzaturiera, il 18 e 19 novembre presso il Palácio da Bolsa di Porto, esperti del settore si sono riuniti per fare il punto della situazione e discutere le sfide e le opportunità in un contesto di trasformazione tecnologica, economica e ambientale. Nella sessione di apertura, Luís Onofre ha sollevato la questione della produzione di massa in Asia, che rappresenta il 90% dei circa 24 miliardi di paia di scarpe prodotte ogni anno. Per il presidente di APICCAPS, la situazione attuale è “insostenibile”, ma potrebbe cambiare: “Abbiamo la conoscenza, la creatività, la tradizione e la tecnologia per proporre un'alternativa credibile e competitiva al modello di produzione di massa: il Portogallo ha chiaramente dimostrato questa ambizione”. Una testimonianza di questa ambizione all'interno del distretto calzaturiero nazionale è l'investimento di 120 milioni di euro negli ultimi tre anni in automazione, robotica e sostenibilità, in quello che Luís Onofre definisce “il più grande ciclo di investimenti nel settore calzaturiero in Portogallo” e un “passo decisivo” verso la trasformazione dell'industria portoghese “in una delle più moderne al mondo”. Questo investimento è stato destinato principalmente a due importanti progetti in corso: 60 milioni di euro per il progetto BioShoes4All, incentrato sullo sviluppo di materiali, prodotti e processi più sostenibili e presentato a settembre al MICAM di Milano, e 50 milioni di euro in automazione, robotica e sostenibilità nell'ambito del progetto FAIST - Fabbrica Agile, Intelligente, Sostenibile e Tecnologica. Florbela Silva, coordinatrice del progetto FAIST, che ha presentato il progetto alla conferenza, ha dichiarato a FashionNetwork.com: “Il mercato si sta evolvendo e dobbiamo tenere il passo con questo cambiamento, sia in termini di produzione che di sviluppo di nuovi prodotti. Perché non importa quanto siamo sostenibili, moderni o agili se il nostro prodotto non vende.” E insiste sul fatto che l'innovazione nel settore non può limitarsi ai progetti attualmente in corso: “Dobbiamo innovare e modernizzare costantemente per stare al passo con l'evoluzione del mondo e del consumatore”. Sofia Moreira de Sousa, rappresentante della Commissione Europea in Portogallo, ha osservato durante il suo intervento alla conferenza che l'industria calzaturiera portoghese è “un chiaro esempio di come la partecipazione strategica e la capacità di adattamento possano trasformare le sfide in vantaggio competitivo”. Sottolineando che l'automazione, la robotica avanzata, l'intelligenza artificiale e i nuovi modelli di consumo sono alcuni degli ambiti che “ridefiniranno il ruolo dell'Europa nelle catene del valore globali”, Sofia Moreira de Sousa ha affermato che la “priorità della Commissione Europea è sostenere l'industria affinché diventi più consapevole, più digitale e più sostenibile”. Al termine della conferenza, Rosana Perán, presidente della CEC – Confederazione Europea dell’Industria Calzaturiera, ha sottolineato che “l’Europa non può essere solo un mercato di consumo”, sottolineando l’importanza di mettere la tecnologia al servizio delle persone e concludendo: “Con FAIST è stato fatto uno straordinario passo avanti e il progresso non significa dimenticare la tradizione”.
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