REGNO UNITO: i prezzi di brands e retailers potrebbero nuovamente aumentare per via della nuova ‘packaging tax’
La stragrande maggioranza della nuova ‘packaging tax’ sarà probabilmente scaricata sui consumatori, hanno avvertito i leader del settore. La nuova tassa – o il regime di responsabilità estesa del produttore, EPR, per il quale le aziende devono presentare i dati più recenti sugli imballaggi utilizzati entro il 1° ottobre – probabilmente imporrà un ‘significativo onere finanziario’ ai retailer e alle famiglie del Regno Unito, secondo un sondaggio condotto tra i principali retailer per il British Retail Consortium. È stato previsto che oltre l'80% del costo della nuova tassa sarà probabilmente scaricato sui consumatori. Il BRC ha affermato che al settore è stato lasciato poco margine per assorbire eventuali costi aggiuntivi dopo la legge di bilancio dello scorso anno, quando i retailer hanno dovuto affrontare 5 miliardi di sterline di costi aggiuntivi per il personale a causa dei maggiori contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro e dell'aumento del salario minimo nazionale. Ha affermato che l'EPR, destinata a costare miliardi al settore, rappresenterebbe “l'ennesima pressione inflazionistica” in un momento in cui i prezzi dei prodotti alimentari stavano già aumentando rapidamente, con la Banca d'Inghilterra che stima che la sola politica aggiungerà lo 0,5% all'inflazione alimentare. Oltre all'impatto finanziario, circa l'85% dei Rretailer ha affermato che gli oneri amministrativi e di conformità a cui si è trovato ad affrontare sono aumentati significativamente a causa dell'EPR. Le aziende sono tenute a comunicare informazioni dettagliate sulla composizione e sulle quantità dei packaging che immettono sul mercato. L'imposta viene applicata a tutte le aziende che producono packaging acquistati e smaltiti dalle famiglie, e include retailer e brand. L'indagine ha rilevato che l'85% dei retailer intende aumentare la percentuale di packaging sostenibili immessi sul mercato e il 78% intende ridurre il volume totale di imballaggi immessi sul mercato. Tuttavia, il BRC ha esortato il governo a fornire maggiore chiarezza sui benefici per i consumatori e l'ambiente, considerando l'aumento dei prezzi. Invita inoltre il governo a istituire una clausola di salvaguardia legale per garantire che il denaro raccolto dall'EPR possa essere utilizzato solo dai comuni per la raccolta e la gestione del riciclaggio locale, nonché per finanziare il miglioramento dei sistemi di riciclaggio locali. Andrew Opie, direttore del settore alimentare e della sostenibilità presso il BRC, ha dichiarato: “I retailer sostengono il principio ‘chi inquina paga’ e stanno apportando modifiche significative per ridurre e migliorare i loro imballaggi. Ma la tassa sugli imballaggi è anche un'imposta multimiliardaria pagata dai consumatori durante una crisi del costo della vita. Si chiederanno: cosa otteniamo in cambio di prezzi più alti? Se i fondi non vengono spesi in modo trasparente ed efficace, la responsabilità estesa del produttore, EPR, rischia di essere solo un ulteriore onere per un settore già sovraccarico, senza alcun beneficio tangibile per i clienti o per l'ambiente.” Encirc, uno dei maggiori produttori di bottiglie di vetro del Regno Unito, pioniere anche nella produzione a basse emissioni di carbonio con investimenti nell'energia a idrogeno e nei biocarburanti, ha descritto la tassa come un ‘autogol0 che colpirebbe più duramente le bottiglie di vetro di vino e liquori a causa del loro peso. In base alla nuova normativa, una bottiglia di vino standard costerà 9 pence in più, mentre il costo di una bottiglia di birra da 330 ml aumenterà di circa 4 pence e le bottiglie di liquori costeranno 11 pence in più. Anche Encirc ha avvertito che questi aumenti di prezzo potrebbero essere trasferiti ai consumatori. Sean Murphy, amministratore delegato di Encirc, ha dichiarato: “La nuova tassa sulle bottiglie di vetro è un autogol economico e ambientale, che colpisce le aziende britanniche che producono imballaggi molto più rispettosi dell'ambiente rispetto alla plastica. Questa tassa colpirà tutti: supermercati, pub e vetrerie che creano migliaia di posti di lavoro. È un duro colpo per aziende come la nostra, che stanno investendo molto in tecnologie green. Il governo deve mettere in pausa questa questione.” Arooj Shah, portavoce per l'ambiente della Local Government Association, LGA, ha dichiarato: “I comuni hanno lavorato duramente per fornire servizi di riciclaggio di cui i residenti siano soddisfatti, ed è da tempo che i produttori di imballaggi paghino per lo smaltimento dei rifiuti che producono. L'industria ha la possibilità di scegliere se ridurre gli imballaggi, assorbirne i costi o scaricarli sui consumatori. I comuni sostengono il principio ‘chi inquina paga’. L'EPR dovrebbe essere lo stimolo per l'industria a ridurre gli imballaggi non necessari, progettare imballaggi riutilizzabili e riciclabili ed eliminare gradualmente i materiali difficili da riciclare, in modo da ridurre i costi per i consumatori. Respingiamo la richiesta di una separazione dei fondi che stabilisca che i fondi possano essere destinati solo alla raccolta differenziata. Si tratta, in pratica, di una richiesta di controllo da parte dell'industria sui servizi di smaltimento rifiuti comunali. Ogni luogo è diverso e i comuni eletti democraticamente devono essere liberi di investire dove più aiuta i residenti.”
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